Nel lontano 1979, reduce dal militare come cannoniere Leopard del “1° Squadrone Cavalleggeri Guide” di Casarsa, velocemente convolato in nozze il 13 maggio con una entusiasmante moretta di nome Maria, e dopo un breve ma intenso lavoro estivo a S.Benedetto del Tr. presso la Farmacia Dr.ssa Olivieri, simpaticissima e ottima professionista, laureato in CTF presso l’università di Camerino il 20/4/1978 , non volendo star lontano dai miei amici e dalla mia bella Ascoli decisi di cercare un paese ove poter svolgere la professione di farmacista.

Il Medico Provinciale mi autorizzò ad aprire una Farmacia a Venagrande, frazione di Ascoli, ma lì non c’era il Medico e la farmacia non era mai stata aperta e sembrava di poco interesse, così seppi che uno dei paesi più grandi ( grande si fa per dire contava poco più di 800 persone!) ancora disponibili era Ortezzano.“La Valdaso è ricca di frutta e di verdura: almeno lì hai qualcosa da mangiare.”Mi disse convincendomi un amico e collega.Così io e la mia giovane sposa decidemmo per questo paesino: a lei non dispiaceva poi perché era vicino a Petritoli suo paese natale.

Il 29 novembre del 1979 il Medico Provinciale mi autorizzò alla gestione provvisoria della farmacia in via Leopardi, 14.

La Sanità in quel periodo attraversava un momento particolare: si passava dalle vecchie Mutue al nuovo Sistema Sanitario Nazionale.Tante furono le difficoltà affrontate sia per trasformare in farmacia l’allora dispensario, gestito dal farmacista di Montottone, sia per trovare una casa in paese. Comunque a dicembre si riuscì a iniziare l’avventura.

Gestii anche per quasi un anno il Dispensario a Monte Rinaldo, un paesino a poco più di 2 km, ove poi però fu aperta anche lì una Farmacia. Nel frattempo il 12 novembre del 1980 nacque Chiara, bellissima bimba.

A me sembrava di essere in Paradiso!

In così breve tempo: il matrimonio, il lavoro e poi il dono di una di una figlia! Il parroco,il carissimo Don Aurelio Cossignani, ci venne incontro offrendoci un appartamentino sopra i locali dell’asilo.Era privo di mattonelle sul pavimento e cosi dovevo pitturarlo con la vernice rossa che si dà alle navi per renderlo piu accettabile. Però almeno c’era il bagno e una stufa per riscaldarsi, dove stavamo prima c’erano solo due stanze e un bagnetto senza doccia, così se volevamolavarci dovevamo tornare dai miei a Pagliare frazione di Spinetoli (AP)  paese di origine.

Nel 1980 trasferii la farmacia presso i nuovi locali comunali in Piazza Umberto I n. 2

 

Per cercare di migliorare il servizio e di incrementare il lavoro, su richiesta mia e del Sindaco, ottenni di poter aprire un Dispensario in frazione Valdaso di Ortezzano presso i locali della ex scuola comunale in C.da Aso, 79.

Tutto sembrava andare per il meglio, invece ci fu il crollo!

Ebbene si, il 27 febbraio del 1984 alle ore 14.05 crollò un intero muro della farmacia a causa dei lavori che una ditta per conto del Comune stava effettuando dall’altra parte e una intera bitumiera di cemento invase i locali della farmacia.Andò distrutto parte del mobilio e gran parte dei medicinali e dovetti chiudere la farmacia per quasi un mese.Come spesso accade nelle disgrazie ha la peggio chi ha subito il danno così anche io ebbi la stessa sorte: fui a mala pena risarcito di parte della merce distrutta.

Ma nel 1985, il 13 aprile, fui ben ripagato con l’arrivo del secondo figlio:Valerio.

Grazie a Mons. Carboni, Vescovo di Macerata, nativo di Ortezzano, tutta la famiglia si potè trasferire presso la casa del fratello, Don Ennio, attaccata alla Chiesa S.Antonio in via Roma: questa volta con il pavimento, 2 bagni e termosifoni!

Ero di nuovo in Paradiso…Ancora di più quando nel 1990, il 26 ottobre, arrivò il terzo figlio, Damiano, detto il “saggio di casa”.

Intanto sempre più si prospettava l’ipotesi di migliorare il servizio presso il Dispensario in Valdaso in vista del passaggio lungo la strada, e dello sviluppo che iniziava ad esserci in quella contrada.Si decise che non si poteva più attendere anche perché il Sindaco mi aveva richiesto i locali dove era ubicato il Dispensario.Con un grande azzardo si decise, non essendoci in quella zona locali a disposizione, di costruire un edificio che potesse ospitare sia la Farmacia che la nostra casa.Così fu.

Il 16 luglio del 1992 iniziarono i lavori, e già a dicembre si inagurammo il nuovo Dispensario e il 13 giugno dell’anno dopo, terminata anche l’abitazione, ci trasferimmo in C.da Aso 20 M.Iniziarono però subito i guai, non solo economici poiché la spesa era stata molto più del previsto, ma anche a causa della situazione politica in Italia ove gran parte dei partiti furono travolti da “Mani pulite”.

Io speravo in un aumento del fatturato invece nella Sanità, travolta anch’essa dagli scandali, ci fu un vero e proprio giro di vite.Inoltre si iniziò a trasformare i Dispensari in Farmacia, ed io vivevo con il terrore di vedermi togliere ciò che avevo costruito.Decisi allora tra tante perplessità, ma non avendo altra scelta, di trasferire la sede dal centro storico al Dispensario.Era mia facoltà poterlo fare ma questo significava, secondo le attuali leggi, che il centro storico di circa 300 –400 persone avrebbe perso la farmacia.Io e la mia famiglia così ci trovammo sommersi da un nuovo crollo peggiore del primo!

Le istituzioni locali (Comune, Asl, Regione ) e gran parte delle famiglie del centro del paese ci furono tutti contro. Persino l’Ordine dei Farmacisti avrebbe voluto una seconda sede in paese con la scusa delle persone anziane ivi residenti. Non veniva preso per nulla in considerazione l’assurdità di due farmacie in un paese di appena 800 persone! Che servizio avrebbero dato? Che costo sociale avrebbe causato una simile scelta: entrambe sostenute da un’intera Indennità di residenza regionale.

Chiesi all’Ordine di poter effettuare la consegna dei farmaci a domicilio proprio per venir incotro alle persone anziane o in difficoltà ma mi fu negato. Furono momenti tristi e di grande sofferenza, ma l’amore di mia moglie , dei figli e dei miei amici mi confortarono in ogni momento e mi aiutarono ad andare avanti, alcuni in modo veramente ammirevole mi sostennero anche economicamente.

Mia madre, in quel periodo malata di Alzahimer, all’età di 68 anni, salì al cielo il 14 novembre del 1996 .Sono certo che lei insieme a qualche altro Santo mi venne in soccorso e così il Tar Marche, al quale nel era nel frattempo giunta la mia causa mi diede ragione in modo definitivo.

Così io e mia moglie, dal 1997, potemmo continuare a dedicarci anima e corpo alla famiglia e al lavoro in Farmacia ,nei locali in via Licini,6

(ex via Aso 20 M).

Dr. Franco Cori